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Facebook e il nuovo algoritmo: ritorno alle origini o restyling reputazionale?

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Facebook e il nuovo algoritmo: ritorno alle origini o restyling reputazionale?

19 Gennaio 2018

Come accade spesso l’anno nuovo porta con sé nuovi propositi di cambiamenti. Forse è esattamente questo ciò che ha spinto Mark Zuckerberg a decidere una nuova e inattesa modifica nell’algoritmo di News Feed all’interno della sua piattaforma social.

Eh sì, perché Facebook, proprio da questo mese, ha annunciato che verranno privilegiati all’interno della home i post di amici, di familiari e di persone con cui interagiamo maggiormente a scapito di quelli di news o di pubblicità aziendale. Ora dunque in pole position all’interno della nostra bacheca, ci saranno gli aggiornamenti degli utenti con cui siamo maggiormente in contatto o gli account e le pagine social che commentiamo più spesso.

L’obiettivo? Probabilmente quello di tenerci ancorati all’ecosistema social il più possibile, e quale è il modo migliore per farlo se non far sì che il tempo speso sulla piattaforma social ci piaccia e ci piaccia anche tanto? “Vogliamo aiutare le persone a rimanere in contatto e avvicinarle agli amici importanti. E assicurarci che il tempo speso su Facebook sia ben speso”. Così Mark Zuckerberg ha motivato la sua recente scelta. Una sorta di “ritorno alle origini” come in molti lo hanno definito. Ma siamo sicuri che alla base di questo importante cambiamento ci sia solo una ragione di tipo qualitativo? Nì! Probabilmente il nuovo aggiornamento è stato fatto anche per risolvere o quantomeno migliorare i recenti problemi di “reputazione” di Facebook causati dallo scandalo delle fake news scoppiate dopo le elezioni politiche di Donald Trump e dai frequenti contenuti inneggianti al razzismo e al terrorismo che proliferano sempre più spesso all’interno del social network blu. Altri rumors ipotizzano che le recenti modifiche siano state fatte per trovare un modo di reinventarsi nel mondo online e cercare di annoiare il meno possibile gli utenti del social network. Sembra infatti che il precedente news feed di Zuckerberg sia stato spremuto come un limone dalle varie aziende per scopi pubblicitari e abbia infastidito, con il passare del tempo, molti degli utenti a tal punto da fargli passare meno tempo all’interno della piattaforma social. E meno tempo si sa, equivale a meno impression e quindi meno introiti pubblicitari. I più preoccupati da queste nuove modifiche sembrano essere i proprietari delle pagine, soprattutto gli editori, che per anni hanno investito su Facebook pensando davvero che esso potesse portare un numero più elevato di utenti a navigare all’interno dei loro siti internet. Inoltre ci sono numerosi dubbi su come un’informazione non accurata pubblicata da un parente o un amico possa essere pubblicizzata in modo eccessivo e capillare all’interno della piattaforma, andando a confermare pareri e informazioni non corrette.

Tra rumors, dubbi e incertezze varie, l’aggiornamento news feed 2018 di Facebook sembra essere ormai una realtà consolidata nel panorama social. Zuck riuscirà davvero a far riscoprire quel senso di comunità e di appartenenza digitale di cui si fa portavoce o non farà altro che aumentare gli effetti negativi del panorama online? lo scopriremo presto attraverso l’analisi dei primi dati sul cambio di questo algoritmo.