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Notizie in pillole sul digitale

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Il calcio per la prima volta su Amazon Prime. Acquistati i diritti di 20 partite di Premier League

4 Dicembre 2019

Sono state trasmesse ieri le prime due partite di calcio in diretta streaming su Amazon Prime. Amazon ha infatti acquistato i diritti di 20 match della Premier League per 105,5, milioni di euro. Gli utenti potranno guardare le partite gratis per i primi 30 giorni, poi scatteranno gli abbonamenti mensili al costo di 9 euro. Con l’arrivo di Amazon, scrive il Guardian, si allarga il circuito, si diversifica la fruizione e la Premier League trova nuove forme di sostegno. Nel segno di quanto già avviene negli Stati Uniti, dove però la visione mobile ha svuotato gli stadi.

Prima causa legale contro Tik Tok. Il social di condivisione video è stato oggetto di una class action partita dalla California: gli utenti accusano la piattaforma di aver trasferito i propri dati ai server cinesi senza il loro consenso.

Un 2019 positivo per l’editoria italiana: secondo i dati di Nielsen, crescono i ricavi (+3,7%) e cresce – dopo anni – anche il numero di copie vendute (+2,3% pari a 77,4 milioni di copie).

L’odio online? Una macchina per fare soldi. È la tesi di Antisocial,  il nuovo libro di Andrew Marantz. Il giornalista del New Yorker, esperto di social media e tecnologia, ha passato tre anni a seguire le attività di due gruppi distinti: gli estremisti online e chi, invece, cerca di combattere hate speechtroll e fake news. Con un risultato: aver messo in luce che veleni e rabbia sono un modo usato da tanti per fare soldi e guadagnarsi un po’ di celebrità.

La guerra dei dazi corre su Twitter. L’ultima minaccia del presidente Donald Trump è un cinguettio contro Argentina e Brasile, accusate di svalutazioni massicce che mettono in difficoltà gli agricoltori statunitensi. Ma questa è solo l’ultima tappa della guerra dei dazi voluta dall’ex tycoon: ora nel mirino ci sono Francia e Italia, accusate di aver approvato digital tax sconvenienti ai colossi americani.

L’1% del Pil. È quanto può valere, secondo Huawei, la connettività intelligente in Italia. Il colosso cinese ha presentato ieri a Londra la propria ricerca sulla copertura di rete e lo sviluppo delle tecnologie in grado di avere un impatto positivo sul Pil: l’Italia, nonostante i miglioramenti, è ancora al 27esimo posto, dietro paesi come Austria e Portogallo. A incidere sul basso punteggio finale, la scarsa diffusione della banda larga.